La Pasqua, festa delle feste, è “il passaggio del Salvatore Gesù dalla morte alla vita” e ha un valore ontologico per tutto il genere umano e per il cosmo, perché implica la nostra liberazione dalla schiavitù del peccato e ci dà la speranza della salvezza. La Resurrezione del Signore comprende in sé l’intera salvezza e tutta la vita di ogni Cristiano. La Pasqua non segna semplicemente un momento della storia, non è una teoria, non è un semplice rituale liturgico, non è un mito, né un sogno, non è una visione né un’utopia, non è una favola, non è uno spettacolo ma una realtà storica rivelata da Gesù Cristo, un evento unico, irripetibile, che porta la speranza e la luce nel mondo per tutti gli uomini. Questa festa è fonte di vita è testimoniata, veduta, toccata e constatata. La Pasqua è la realtà che si trasmette continuamente da generazione in generazione. Cosi come gli apostoli, semplici pescatori, hanno ricevuto la forza divina dal Signore risorto per conquistare il mondo, anche noi attraverso la resurrezione riceviamo il dono della comunione con Gesù, quel pezzo di luce di cui abbiamo bisogno per vedere le nostre virtù. Perciò con tutta l’anima, con tutto il nostro essere, gridiamo pienamente gioiosi a tutti gli esseri in tutti i mondi: Nella notte di Pasqua ogni fedele accende una candela e questa candela deve essere riportata a casa accesa. La luce della candela è il simbolo di Cristo, vera luce che illumina ogni uomo. In questa sera gli Ortodossi annunciano il miracolo della resurrezione con la tradizionale esclamazione: Cristo è Risorto! E i fedeli rispondono: E veramente risorto – Questo è il saluto tradizionale e la risposta che è usata per 40 giorni nel periodo Pasquale fino all’Ascensione. È un saluto che racchiude e simboleggia il significato della Pasqua. Nei momenti oscuri nella nostra vita, ognuno di noi ha bisogno di luce. Sentiamo tutti il bisogno di fermarci, in questo momento buio, e accendere la luce della Parola di Dio, della Resurrezione. Negli ultimi due mesi abbiamo sentito notizie di persone ferite in guerra, giovani e bambini che sono curati negli ospedali, attraverso le nostre preghiere possiamo essere vicini alle loro sofferenze. In questi giorni capiamo il senso della pace. Quando Gesù Risorto comparve in mezzo ai suoi discepoli, disse loro: Pace a voi! Questo non era un semplice saluto, ma era Gesù che versava su di loro la pace con Dio che aveva acquistato per loro con la sua morte. La vita esemplare divino-umana di Gesù Cristo non è una semplice teoria, è la speranza della pace per tutti coloro che confidano la fede in Lui. La Risurrezione è la nostra pace è la nostra speranza”, che “illumina le zone tenebrose del mondo in cui viviamo.
Padre Pompiliu Nacu