La Chiesa Ortodossa Bizantina ha conservato al 6 gennaio una festa cristologica molto antica, chiamata Epifania e Teofania, e indica il Battesimo di Signore, in cui si sintetizzano tutti i misteri divini. L’Epifania dal punto di vista etimologico è chiamata in latino epiphanīa e in greco τά ἐπιϕάνεια (Epiphàneia), significa “manifestazione”, “apparizione”. In romeno è nominata Bobotează. L’uscita di Gesù dalle acque del Giordano è il momento dell’Epifania – è manifestazione nuova e redentrice di Dio.
Il termine Teofania (τά Θεοφάνια), rispetto alla parola “epifania” significa la solennità, la “manifestazione della divinità” di Gesù Cristo, nel battesimo al Giordano che inaugura la vita pubblica. Nella Chiesa Ortodossa si preferisce l’uso del termine Teofania (manifestazione di Dio), in origine il nome della festa era Teofanie, al plurale, per indicare le manifestazioni al mondo del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, avvenute con modalità proprie a ciascuna persona.
Nel commentato di Giovanni Crisostomo, L’Epifania, ha una connotazione cristologica, mentre Teofania un senso trinitario, quando si è manifestato il Dio, uno e trino. La festa indica esclusivamente il Battesimo di Cristo e l’ufficio liturgico è interamente consacrato al rito battesimale di Gesù.